Durante una piacevole passeggiata domenicale in città, pressoché deserta a causa della pandemia, si apre davanti a me la splendida Piazza Pitti, ma c’è qualcosa che non torna… Un branco di lupi ha invaso Firenze!?
Ebbene sì: l’artista cinese Liu Ruowang ha realizzato ben 100 di queste installazioni in ferro, un lavoro monumentale e allo stesso tempo simbolico. E’ inevitabile la consueta foto ricordo: non capita tutti i giorni di farsi un selfie con un lupo! ahah Ma scherzi a parte, la mostra a cielo aperto ha molto di più da insegnarci.
Appena mi sono seduta a cavalcioni su uno di questi animali dall’aspetto minaccioso, per un attimo mi è sembrato di essere la Principessa Mononoke in groppa alla dea lupa Moro. Come ben sapranno gli appassionati del settore, la principessa è l’eroina del cartone giapponese di Hayao Miyazaki.
Abbandonata e allevata dai lupi, la donna cresce selvaggia e diventa una guerriera che rinnega la sua vera natura, per combattere a fianco degli animali contro l’uomo. La storia racconta della lotta per riconquistare quel fragile equilibrio e quell’armonia perduti a causa del desiderio espansionistico e distruttivo del genere umano. Il tema è proprio quello che ruota attorno alle opere di Ruowang: i suoi feroci lupi sono lo specchio della risposta della natura alle devastazioni e all’atteggiamento predatorio dell’uomo nei confronti dell’ambiente.
Firenze non smette mai di stupirmi: le sue piazze sono un palcoscenico perfetto per avvicinare la gente comune all’arte, proporre un momento ludico e soprattutto accendere importanti riflessioni, in questo caso sul rapporto uomo-natura e anche sul momento sociale che stiamo vivendo. Lupi quindi contro la perdita dei valori umani causata dalla vita contemporanea e dal lockdown, contro l’inquinamento, l’autodistruzione e l’incertezza sul futuro…
Se l’articolo vi ha emozionato, vi consiglio di guardare Principessa Mononoke, che più che essere un cartone d’animazione per bambini, è un film per adulti del 1997, con temi decisamente attuali. Un piccolo omaggio al film lo ha realizzato mia sorella Laura: con la tecnica del punto croce, ha cucito a mano un kodama, lo spirito degli alberi simbolo di speranza.
Ciao e al prossimo articolo!
Articolo scritto da Luisa