E’ l’arte di illustrare e decorare graficamente i manoscritti, diffusissima nell’antichità e nel Medioevo (il termine deriva da minium, nome dato a un pigmento rosso-arancione che si usava appunto per ornare le iniziali dei manoscritti). Per estensione, si chiama “miniatura” qualsiasi dipinto di piccolo formato eseguito con minuzia di particolari.

Fin dal II millennio a.C. gli Egizi illustrarono testi, soprattutto i cosiddetti Libri dei Morti, scritti su rotoli di papiro. I Greci, dal canto loro, erano soliti arricchire di figure sia le opere scientifiche (trattati di astronomi, erbari ecc.) sia testi letterari. Purtroppo di questa varia e abbondante riproduzione non ci è rimasto quasi nulla.

Nel II secolo d.C. il rotolo viene sostituito dal codex fatto di fogli rilegati insieme, e il papiro cede il posto alla pergamena. Con il diffondersi del Cristianesimo, inoltre, si cominciano ad illustrare le Sacre Scritture. Di grande importanza per la storia della miniatura fu, nel VI secolo, il sorgere dell’organizzazione monastica occidentale. Nella regola di S. Benedetto, la copiatura dei codici è annoverata fra le attività svolte dai monaci, e fino al Duecento gli scriptoria dei monasteri resteranno i principali centri di produzione dei testi miniati.

La prima importante scuola miniaturistica del Medioevo è quella che fiorisce nelle isole britanniche nei secoli VII e VIII. Più tardi un forte impulso all’arte della miniatura viene dato da Carlo Magno, che incoraggia l’attività dello scriptorium palatino di Aquisgrana nonché dei vari scriptoria monastici (Reims, Metz, San Gallo, Tours ecc.). In epoca ottoniana poi, comincia a farsi sentire anche l’influsso delle miniature bizantine.

Noi di LaurisaGifts abbiamo realizzato per puro piacere personale e per la gioia degli occhi, qualche miniatura a fianco di frasi o testi; è con piacere che riportiamo qui qualche immagine della lenta (lentissima!) lavorazione iniziale dell’opera.

(Il nostro racconto della storia della miniatura proseguirà nel prossimo post: “La miniatura”, parte seconda. Non perdetevelo!)

Articolo scritto da Laura

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1 Comment

  1. Adriano says:

    Argomento davvero interessante: gli SCRIPTORIA sono stati gli scrigni in cui si è salvata e tramandata la cultura greco-latina, basti pensare a VIVARIUM fondato nel VI secolo dal grande FLAVIO CASSIODORO in Calabria oppure a BOBBIO, fiorito nel VII secolo ad opera di San Colombano e durato per tutto il Medioevo.
    E tutti ricordiamo “IL NOME DELLA ROSA” di Eco in cui Jorge da Burgos sorveglia gli amanuensi intenti alla loro lenta, laboriosa e affascinante opera.
    Accompagnati dalle miniature col loro tripudio di colori e dalle elaborate calligrafie i codici contenenti i capolavori della nostra civiltà sono giunti fino a noi.
    Quindi complimenti per la vostra scelta di far rivivere questa splendida arte facendoci fare un tuffo in un passato lontano e, per molti versi, meraviglioso.

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